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Cambiamento climatico

Si parla di cambiamento climatico con riferimento all’aumento della temperatura media dell’atmosfera e degli oceani, causata principalmente dall’accumulo di gas serra nell’atmosfera che sta già determinando conseguenze e ripercussioni non solo per l’ecosistema del pianeta, ma anche sulle dinamiche economiche e sociali.

Scienziati e governi sono allineati nel sostenere la necessità di mitigare gli impatti ambientali per ridurre le conseguenze sul clima e sostenere la transizione verso un futuro a minori emissioni.

Il 2023 è stato l’anno più caldo dal 1850 a oggi: durante il vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) è stato dichiarato che limitare il riscaldamento globale a 1,5°C richiede riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni globali di gas serra del 43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035; è stato posto inoltre l’accento sul tema della perdita di biodiversità e sull’importanza di proteggere, ripristinare e utilizzare in modo sostenibile gli ecosistemi, attraverso un’azione climatica efficace e sostenibile che preveda anche una transizione verso l’abbandono dell’energia da fonti fossili entro il 2050 e l’aumento sia della capacità di produzione di energia rinnovabile a livello mondiale sia del tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030.

L’Unione Europea ha assunto chiari impegni in merito alla lotta al cambiamento climatico, con l’obiettivo di ridurre le emissioni almeno del 55% entro il 2030 e di fare dell’Europa il primo continente a impatto zero sul clima entro il 2050.

L'impegno di Intesa Sanpaolo

In questo contesto, come operatore finanziario, siamo consapevoli di avere un ruolo fondamentale nell’orientare i capitali verso un’economia sostenibile nel breve e nel lungo termine, proprio perché generiamo impatti ambientali rilevanti sia derivanti dalle nostre attività dirette sia dal nostro business; oltre alla gestione della nostra impronta ambientale, possiamo infatti esercitare una forte influenza su attività e comportamenti che non possiamo controllare direttamente, in particolare di clienti e fornitori, e favorire la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Intesa Sanpaolo è molto attiva nel promuovere le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e il modello di business circolare sostenendone lo sviluppo e supportando i diversi segmenti di clientela, impegnati a ridurre la propria impronta ambientale, con la promozione di prodotti e servizi verdi offerti dalla rete commerciale in Italia e all’estero. Particolare attenzione è anche rivolta agli impatti generati dai clienti e fornitori, contribuendo alla diffusione di processi e comportamenti virtuosi sotto il profilo ambientale.

Intesa Sanpaolo ha anche adottato Linee Guida per il Governo dei rischi ambientali sociali e di governance (ESG) che determinano i criteri generali di esclusione del finanziamento di aziende o progetti con impatti ambientali, sociali e di governance particolarmente rilevanti ed elencano i settori identificati come “sensibili”. A questo framework vengono collegate policy e criteri di esclusione specifici, attualmente sono state predisposte le Regole per il settore del carbone e le Regole per il settore oil&gas non convenzionale.

 

Impegno Net Zero

A dimostrazione dell’importanza strategica del cambiamento climatico, nel 2021 Intesa Sanpaolo si è posta l’obiettivo di arrivare a zero emissioni nette entro il 2050 con riferimento sia alle proprie che a quelle relative ai portafogli prestiti e investimenti, per l’asset management e l’attività assicurativa. Il Gruppo ha aderito alle relative iniziative lanciate da UNEP FI, in particolare: a ottobre 2021 ha aderito alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA); a novembre 2021 Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management Ireland hanno aderito alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI) ed infine a dicembre 2021 Intesa Sanpaolo Vita ha aderito alla Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) ed alla Net-Zero Insurance Alliance (NZIA).

Banking

All’interno del Piano d’Impresa 2022-2025, a seguito dell’adesione alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA), sono stati pubblicati gli obiettivi al 2030 relativi a quattro settori ad alta intensità di emissioni: Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining. In particolare su Coal Mining è previsto un phase out entro il 2025, in linea con la politica di esclusione presente nelle “Regole per l’operatività creditizia nel settore del carbone”, aggiornata a luglio 2021.

Nel 2023 è proseguito l’esercizio di target setting con l’aggiunta dei settori Iron&Steel e Commercial Real Estate (CRE) inoltre, in allineamento alle scelte di perimetro e scope effettuate per la definizione dei target SBTi, sono stati rivisti i settori Automotive e Power Generation. I settori coperti da target setting rappresentano più del 66% delle emissioni finanziate del portafoglio delle aziende non finanziarie nei settori indicati dalla NZBA.

I progressi e il monitoraggio annuale dei target, nonché il Piano di Transizione Settoriale, sono disponibili nel 2023 Climate Report approvato dal Consiglio di Amministrazione a marzo 2024. Si evidenzia, a fine 2023, una riduzione complessiva del 22% delle emissioni assolute nei settori oggetto di target rispetto al 2022. 

La tabella sotto riportata rappresenta in dettaglio, per ciascun settore oggetto di target, le metriche applicate, la value chain, la baseline, l’obiettivo al 2030 e il risultato al 2023.

Sector Targets

Scope

Value Chain

Metrics

Baseline 
(baseline date)

Target 2030

31/12/2023

Oil&Gas

(Scope 1,2,3)

Upstream operators and integrated players

gCO2e/MJ

64 
(30/06/2021)

55*
(52-58)
64

Power generation revised

(Scope 1,2)

Generation and integrated players

kgCO2e/MWh

202 
(31/12/2022)

110 180

Automotive revised

(Scope 3 WTW)

Vehicle production

gCO2e/vkm

192 
(31/12/2022)

100

185

Coal mining 
(exclusion policy)

Coal mining

€bn exposure

0,2
(30/06/2021)

Zero by 2025

Zero emissions

0,03

Iron & Steel

(Scope 1,2)

Companies producing crude steel that use iron ore (or scrap) as an input

tCO2/tsteel

1,05 (31/12/2022)

0,81

1,00

Commercial Real Estate

(Scope 1,2,3)

In-use operational emissions of buildings in Italy

kgCO2e/m2

43,16 (31/12/2022)

27,98

44,25

 

 * Valore centrale del range indicato come target 
Per dettagli vedere le sezioni ANALYSIS BY SECTOR e METHODOLOGY del 2023 Climate Report

Totale emissioni assolute finanziate

Sector Targets 
Scope
 


31/12/2022

MtCO2e

 

31/12/2023

MtCO2e

   
Oil&Gas  
(Scope 1,2,3)

19,0

15,1

   
Power generation revised 
(Scope 1,2)

2,7

2,0

   
Automotive revised 
(Scope 3 WTW)

1,2

1,0

   

Coal mining 
(exclusion policy)

0,2

 

0,1

   

Iron & Steel* 
(Scope 1,2)

 

2,0

1,2

   

Commercial Real Estate
(Scope 1,2,3)

 

1,0

0,8

   
Total 26,1 20,2    

*Iron & Steel considera solo le emissioni di CO
Per dettagli vedere le sezioni ANALYSIS BY SECTOR e METHODOLOGY del 2023 Climate Report

La copertura del portafoglio (al 31/12/2023) per ciascun settore oggetto di target rispetto al totale degli impieghi a livello consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo (429,5 miliardi di euro) è la seguente: Commercial Real Estate: 2,1% (9,0 miliardi di euro); Power Generation revised: 1,3% (5,8 miliardi di euro); Oil & Gas: 1,0% (4,1 miliardi di euro); Automotive revised: 0,3% (1,3 miliardi di euro); Iron&Steel: 0,2% (1,0 miliardi di euro); Coal mining: 0,01% (0,03 miliardi di euro).

Per completezza di informazione, di seguito vengono riportate le emissioni in relazione ai finanziamenti concessi nei settori oggetto di target setting. 

Portfolio-wide emissions intensity  
(MtCO2 e/ €bn lent)
 

31/12/2022

31/12/2023  
Oil & Gas 
(Scope 1,2,3)

3,4

3,7

 
Power Generation revised 
(Scope 1,2) 

0,4

0,3

 
Automotive revised 
(Scope 3 TTW)

0,8

0,8

 

Coal mining

2,7

3,8

 

Iron & Steel

1,6

1,2

 

Commercial Real Estate

0,1

0,1

 

Total Portfolio-wide emissions intensity

1,0

1,0

 

Nota: ogni valore è calcolato come rapporto tra le emissioni finanziate (ammontare investito non materiale) in scope (numeratore) e il totale delle esposizioni (denominatore) in scope (per dettagli vedere sezione METHODOLOGY del 2023 Climate Report)

Per dettagli vedere le sezioni ANALYSIS BY SECTOR e METHODOLOGY del 2023 Climate Report.

Disclaimer: le metriche e i dati possono essere aggiornati nel tempo in seguito all'evoluzione delle metodologie del calcolo delle emissioni, agli aggiornamenti delle linee guida NZBA e SBTi, all’aggiornamento delle fonti dati e delle pratiche di mercato. Metriche e dati si basano su stime settoriali e piani strategici delle entità in scope. Tali ipotesi possono dipendere in gran parte da fattori esterni che non sono sotto il controllo diretto di Intesa Sanpaolo, quali, ma non solo, miglioramenti tecnologici e/o politiche governative. Inoltre, il calcolo delle metriche si basa su dati, la cui qualità e disponibilità è soggetta a modifiche e potrà essere migliorata nel corso del tempo. Si tenga presente che i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi potrebbero non essere lineari nel breve termine a causa della necessità di finanziamenti per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio o in considerazione di fattori esterni.

 

Asset Management e Gruppo Assicurativo

Ad ottobre 2022 le società di Intesa Sanpaolo attive nel wealth management, Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR, Fideuram Asset Management Ireland dac ed il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita, hanno determinato i rispettivi target per la Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI) e la Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA). Gli impegni assunti con l’adesione alla NZAMI si articolano in quattro ambiti di azione:

  1. Asset Level Alignment Target, con cui gli asset manager si impegnano a identificare la quota di asset, definita Portafoglio in Scope1, che sarà gestita con l’obiettivo di arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Dai propri studi Eurizon ha rilevato un Portafoglio in Scope pari a 67,5 miliardi di euro, equivalente al 15,39% dei propri AUM al 31 dicembre 2021. Nello stesso periodo, il Portafoglio in Scope1 di Fideuram Asset Management risulta pari a 7,9 miliardi di euro, equivalente al 13,86% dei propri AUM, mentre quello di Fideuram Asset Management Ireland si attesta a 13,1 miliardi di euro, equivalente al 29,79% dei propri AUM.              
  2. Portfolio Level Reference Target, che rappresenta i traguardi intermedi al 2030 sul Portafoglio in Scope. Le società di asset management Eurizon2, Fideuram Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland3, hanno espresso l’ambizione di ridurre del 50% entro il 2030 le emissioni finanziate - espresse in termini di intensità - rispetto al baseline year (2019), come richiesto da IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change), anche attraverso l’investimento in climate solutions e attività di stewardship & engagement.
  3.  Stewardship ed Engagement Target, che prevede un impegno a instaurare solidi piani di interazione con le società partecipate focalizzati a incentivarle ad attuare efficaci percorsi di decarbonizzazione. In tale ambito Eurizon si pone l’obiettivo di contattare 48 società (rappresentanti il 70% delle emissioni finanziate dal Portafoglio in Scope) entro il 2025 e ulteriori 107 società entro il 2029 (fino a coprire il 90% delle emissioni finanziate) concentrandosi sugli emittenti appartenenti ai settori ritenuti “materiali” per la decarbonizzazione. Fideuram Asset Management ha valutato che dovrà attivarsi con 53 società entro il 2025 per raggiungere l’obiettivo di coprire il 70% delle emissioni finanziate e con 165 società entro il 2030 (raggiungendo così il 90% delle emissioni finanziate). Fideuram Asset Management Ireland, da parte sua, dovrà eseguire la stessa attività su 66 società entro il 2025 (70% delle emissioni finanziate) e 195 entro il 2030 (coprendo così il 90% delle emissioni finanziate). 
  4. Investment in Climate Solutions, con cui i firmatari si impegnano ad aumentare gli investimenti in attività ecosostenibili. Per la definizione di questo target Eurizon ha considerato i progetti finanziabili da “obbligazioni verdi” (“Green Bond”), stimando che circa il 4% (erano 1,53% a fine 2021) degli AUM complessivi potranno essere investiti in Green Bonds entro il 2025. Fideuram Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland stimano che, entro il 2025, rispettivamente circa l’1% e il 4% dei propri AUM saranno investiti in progetti finanziati da Green Bond.

Per il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita, gli obiettivi intermedi in ambito NZAOA si articolano nelle seguenti tre aree di azione: 

  1. Sub-Portfolio: riduzione delle emissioni sugli “Investimenti Diretti” – per le asset class “Listed Equity” e “Publicly Traded Corporate Bond” - pari al 50% della “Carbon Intensity by EVIC” entro il 2030, rispetto a dicembre 2021 come baseline year. Gli AUM oggetto di target, al 31 dicembre 2021, risultano pari a 19,6 Mld Eur.
  2. Engagement: confronti bilaterali con gli emittenti più rilevanti – ovvero i “Top 20 Emitter”, che pesano per circa il 70% in termini di emissioni del Portafoglio in Scope del Gruppo Assicurativo – con il fine ultimo di valutare, discutere e abilitare i rispettivi percorsi e strategie di decarbonizzazione. Il Gruppo, inoltre, coopererà con NZAOA fornendo contributi finalizzati alla redazione di position paper collaborativi su tematiche affini. 
  3. Financing the Transition: impegno a rendicontare annualmente NZAOA sull’ammontare degli investimenti a supporto della transizione “green” (“Climate Solution Reporting”).  Al 31 dicembre 2021 erano presenti investimenti a supporto della transizione pari al 5% circa del Portafoglio in Scope del Gruppo (Investimenti Diretti e Indiretti). Inoltre, il Gruppo contribuirà ad uno dei “Financing the Transition” working group per promuovere lo sviluppo e conoscenza di nuove soluzioni di investimento “green”, di standard di reporting e di eventuali nuove metodologie su tematiche analoghe. 

    1
     Portafoglio riferito a specifiche asset class – azioni e obbligazioni corporate quotate – previste da NZAMI.  
    2 Target calcolato come intensità di emissioni di gas serra di “Scope 1” (derivanti da fonti di proprietà o controllate dall’azienda) e “Scope 2” (generate dall’energia acquistata e consumata dall’azienda) per milione di euro di fatturato delle società in portafoglio. 
    3 Target calcolato come intensità di emissioni di gas serra di “Scope 1” (derivanti da fonti di proprietà o controllate dall’azienda) e “Scope 2” (generate dall’energia acquistata e consumata dall’azienda) rispetto all’ EVIC (Enterprise Value Including Cash, ovvero il valore di mercato dell’emittente inclusa la cassa).

Climate Report

Fin da ottobre 2018, Intesa Sanpaolo ha deciso di supportare le raccomandazioni della “Task Force on Climate-related Financial Disclosures” (TCFD) e di impegnarsi così su base volontaria alla diffusione di una rendicontazione trasparente in materia di rischi e opportunità legati ai cambiamenti climatici, per inserire, nel quadro delle informazioni finanziarie destinate agli stakeholder, le principali comunicazioni legate al clima. Infatti, da allora viene fornita la disclosure sul cambiamento climatico all’interno della Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria.

Nel 2021, il Gruppo ha predisposto il suo primo TCFD Report e nel 2023 ha pubblicato il TCFD Report 2022 che includeva inoltre il piano di transizione (redatto nel rispetto dei requisiti della NZBA e seguendo le indicazioni del GFANZ - Glasgow Financial Alliance for Net Zero) e il primo monitoraggio dei target inclusi nel Piano e relativi a NZBA. A ottobre 2023, a seguito del completamento della mission della Task Force, la IFRS Foundation, su indicazione del Financial Stability Board (FSB), ha assunto la responsabilità del monitoraggio dei progressi da parte delle imprese in termini di disclosure di informazioni climatiche. L’edizione 2023, è stata quindi ridenominata Climate Report ed è stata pubblicata contestualmente alla Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria. Il Climate Report include i progressi registrati nel 2023, che evidenziano una diminuzione di oltre il 22%, rispetto al 2022, delle emissioni finanziate assolute nei settori oggetto di target. Inoltre, il piano di transizione è stato ulteriormente sviluppato stabilendo, per ciascun settore oggetto di target, azioni di alto livello volte al raggiungimento degli obiettivi (“Piano di transizione settoriale”).

Questionari CDP

Inoltre, fin dal 2007 Intesa Sanpaolo risponde in maniera puntuale al questionario climate change del CDP, organizzazione non profit che annualmente realizza un assessment volto a valutare l'approccio alla mitigazione dei cambiamenti climatici. L'analisi si basa su dati e informazioni fornite dalle aziende, valutate su 4 livelli in una scala da A a D-.

Nel 2023 Intesa Sanpaolo si è confermata nella Climate Leadership band con score A-. 

Archivio Questionari CDP

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