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Cala il debito delle Amministrazioni locali nel 2022

Cala il debito delle Amministrazioni locali nel 2022

Nel 2020 il debito pubblico italiano è salito fino al 154,9% del PIL, con un incremento di oltre 20 punti percentuali in un anno: il biennio successivo è stato caratterizzato da un calo del rapporto debito/PIL, che resta però su livelli elevati. Il Documento di Economia e Finanza (DEF), recentemente pubblicato, presenta uno scenario programmatico caratterizzato da una discesa piuttosto lenta del rapporto debito/PIL fino al 2026, a causa dell’incidenza dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi, anche se prevede il ritorno ai livelli pre-crisi (quelli del 2019) entro la fine del decennio.

L’aumento ha interessato soprattutto il debito delle Amministrazioni centrali mentre, per quanto riguarda il debito delle Amministrazioni locali, è in atto ormai da alcuni anni una graduale riduzione. Nel 2022, il debito locale si è ridotto di €600 milioni, scendendo al 4,6% del PIL, il minimo dal 2003.

Tali andamenti sono coerenti con le regole di finanza pubblica che hanno spinto gli Enti territoriali a registrare ampi miglioramenti dei saldi, con frequenti avanzi di bilancio, a fronte, viceversa, del significativo allargamento del deficit a livello centrale permesso dalla sospensione dei target di finanza pubblica europei dal 2020 sino all’anno in corso.

Quanto osservato a livello aggregato si declina poi diversamente tra comparti istituzionali e territori: scende il debito di Comuni, Province e Città Metropolitane, mentre sale quello delle Regioni. L’incremento del debito regionale è concentrato nelle Regioni del Centro, dove incide particolarmente il debito contratto dalla Regione Lazio che, da solo, rappresenta il 15% del debito locale totale.

Cambiano anche gli strumenti di finanziamento utilizzati: nel corso degli ultimi anni si è assistito in generale ad una riduzione del debito finanziato con l’emissione di titoli obbligazionari, a favore di un maggior ricorso a mutui e prestiti, dati anche i tassi d’interesse bassi prevalenti fino a metà 2021. La ricomposizione del debito si è tradotta in una riduzione del costo medio del debito locale nel 2021. Il rialzo dei tassi del 2022 suggerisce che la spesa delle Amministrazioni locali per gli interessi potrebbe tornare ad aumentare.

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