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Ripartire con il passo giusto. Intesa Sanpaolo sostiene il mondo del carcere

L’immagine che accompagna l’approfondimento sul sostegno di Intesa Sanpaolo al mondo delle carceri ritrae le mani sollevate e unite in un unico punto di più persone, uomini e donne, con la luce del sole che filtra alle loro spalle

57.230, tante sono le persone, 2.504 di loro donne, detenute nelle carceri italiane (dati al 31 maggio 2023). 57.230 progetti di vita da raccogliere e ricostruire. Eppure, il 70% di loro cadrà nuovamente in errore, perdendo, dopo anni di reclusione, la possibilità di riscatto personale e di riabilitazione sociale, svanisce l’aspirazione a ricominciare su altre basi, ritrovare gli affetti, un posto nel mondo, un lavoro onesto. Per la società, un fallimento comunitario ed economico.

Intesa Sanpaolo ha il più grande programma di riduzione delle disuguaglianze promosso da un soggetto privato in Italia. È inserito nel nostro Piano di impresa e fino al 2025 ci vincola come obiettivo strategico nelle nostre iniziative verso la collettività con una visione di lungo termine che vuole creare, attraverso il contrasto alla povertà, i presupposti per la massima crescita, anche economica, del Paese. In questo slancio, voluto e richiesto da Carlo Messina, il sostegno al mondo del carcere è un’attività trasversale che impegna diverse strutture della Banca.

Tutti possono sbagliare e devono poter ripartire nel modo giusto con fiducia in se stessi, negli altri, nel futuro. Ne guadagna la persona che trova la forza di inserirsi a pieno titolo in una nuova vita e ne guadagna la società, più coesa, aperta all’accoglienza, più matura. Lavorare perché quelle 50 mila persone oggi detenute in carcere possano ritrovare quel ‘fondo buono’ che è in ognuno di noi alla nascita e reinserirsi in modo organico nella società civile è un tratto proprio di uno Stato costruttivo, altruistico, maturo. Intesa Sanpaolo supporta questa impostazione. 

I principali progetti sostenuti da Intesa Sanpaolo

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