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Semestrale 2021: highlights e dichiarazioni del CEO Carlo Messina

Il Gruppo si colloca ai vertici del settore permettendo una remunerazione degli azionisti con dividendi che arriveranno a €4 miliardi nel 2021. Ancora un semestre di risultati eccellenti e perfettamente in linea con l’obiettivo del raggiungimento di un utile netto minimo di €4 mld entro l'anno

I risultati finanziari del primo semestre hanno di nuovo dimostrato la resilienza del modello di business di Intesa Sanpaolo. L’utile netto, pari a €3 miliardi, rappresenta il miglior dato – come primo semestre – a partire dal 2008. Un dato che consente di elevare ad almeno €4 miliardi l’obiettivo, in termini di risultato netto, di fine anno 2021.

Inoltre, dai risultati semestrali, emerge che Intesa Sanpaolo ha una patrimonializzazione molto solida, con coefficienti su livelli largamente superiori ai requisiti normativi.

I recenti stress test condotti dall’EBA hanno confermato che Intesa Sanpaolo è un istituto caratterizzato da un rischio molto basso. La posizione patrimoniale del Gruppo si colloca ben al di sopra dei requisiti richiesti dalle autorità di vigilanza, anche in caso di scenario macroeconomico molto avverso per l'Italia. Questa forza è dovuta al modello di business resiliente di Intesa Sanpaolo, alla sua solida posizione patrimoniale e all’alta qualità del suo portafoglio crediti, con un basso profilo di rischio

Grazie al solido andamento economico patrimoniale, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha potuto rappresentare un supporto all’economia reale e porsi come punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale per il Paese.

Il Gruppo ha confermato la propria politica sui dividendi per il 2020 e il 2021, con la distribuzione di 4 miliardi di euro in contanti agli azionisti nel corso dell'anno, anche grazie al primo acconto sul dividendo che verrà pagato a novembre.

Qui di seguito alcuni highlights dei risultati raggiunti nel primo semestre dell’anno e la dichiarazione completa di Carlo Messina in cui il CEO sottolinea che la capacità di Intesa Sanpaolo di raggiungere e superare gli obiettivi - anche in un periodo di eccezionale complessità - è dovuta alla qualità professionale delle persone del Gruppo.

 

HIGHLIGHTS RISULTATI PRIMO SEMESTRE 2021
  • Risultato netto pari a €3 mld (+17,8% vs 1sem.20), il miglior semestre dal 2008
  • Miglior Risultato netto del 2trim. di sempre, pari a €1,5 mld
  • Proventi operativi netti più alti di sempre grazie al miglior 1sem. di sempre per le Commissioni (+13,2% vs 1sem.20)
  • Una Wealth Management e Protection company con €1,200 mld di Attività finanziarie dei Clienti, con Commissioni e Attività assicurativa che rappresentano il 52% dei Proventi operativi netti
  • Solidità patrimoniale ai vertici di settore, con Common Equity ratio pari a 15,7%, ben al di sopra dei requisiti regolamentari anche nello scenario avverso dello stress test EBA
  • Stock di crediti deteriorati e NPL ratio ai livelli più bassi dal 2007, con NPL ratio lordo al 4,1% e NPL ratio netto al 2,1%

 

DICHIARAZIONE DEL CEO CARLO MESSINA

Nel presentare i risultati dei primi sei mesi del 2021 di Intesa Sanpaolo vorrei rinnovare l’auspicio di un 2021 quale anno di superamento della pandemia da COVID-19 e di forte ripresa a livello globale e in particolare in Italia. I dati del PIL, le evidenze che abbiamo lavorando con i clienti in tutta Italia e il fatto di rappresentare l’istituzione finanziaria che meglio è in grado di poter comprendere se la ripresa stia assumendo velocità nel nostro Paese, dimostrano che l’Italia si sta muovendo nella giusta direzione. Non dobbiamo, però, perdere di vista le gravi conseguenze provocate dall’emergenza sanitaria, sociale ed economica in termini di diffusione della povertà e aumento della disoccupazione, in particolare femminile e giovanile.

Per avvicinarci ai livelli di occupazione degli altri grandi Paesi europei dobbiamo fare in modo che i punti di forza della nostra economia, cioè l’elevata ricchezza delle famiglie italiane, pari a 10.900 miliardi di euro, di cui 4.800 rappresentati da attività finanziarie possano essere sempre più rivolti alla crescita e all’economia reale e soprattutto che le nostre imprese manufatturiere - dotate di bilanci assai più solidi rispetto ai livelli precedenti la crisi del 2008 - possano giocare un ruolo decisivo nei percorsi di crescita e di accelerazione della crescita, soprattutto per quanto riguarda l’export di cui siamo dei leader al punto che negli ultimi 5 anni abbiamo addirittura superato quello tedesco di oltre 8 punti percentuali.

Questo è un momento decisivo: il forte supporto derivante dai pacchetti di misure del Governo e l’opportunità di ridisegnare il sistema produttivo rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con gli oltre 200 miliardi focalizzati in particolare sugli investimenti nel digitale e nell’economia ambientale, sono le basi per garantire livelli di crescita del PIL superiori all’1,5%, puntando auspicabilmente ad un 2% a regime, che ci consentirebbe di poter gestire anche la dimensione del debito pubblico che è cresciuto molto in questo anno.

Noi, come Intesa Sanpaolo, anche in questo delicato momento per il Paese siamo pronti ad essere un punto di riferimento per una crescita sostenibile e inclusiva grazie agli oltre 400 miliardi di prestiti a medio e lungo termine che renderemo disponibili a imprese e famiglie nell’arco temporale del PNRR e riteniamo di poter contribuire in questo modo all’accelerazione del PIL e, se possibile, alla riduzione e al recupero della diffusione della povertà e della disoccupazione nel nostro Paese.

Noi, lo abbiamo dimostrato anche oggi, siamo un architrave del sistema economico italiano, siamo il pilastro dell’economia reale del Paese. L’utile netto, pari a 3 miliardi di euro, rappresenta il miglior dato - come primo semestre – a partire dal 2008. Un risultato molto significativo – che non beneficia ancora delle sinergie derivanti dall’integrazione con UBI Banca stimate a oltre 1 miliardo - perfettamente in linea con l’obiettivo di un risultato netto almeno pari a €4 miliardi nel 2021.

Abbiamo realizzato i proventi operativi netti più alti di sempre (+1,7% vs 1sem. 20) grazie al miglior primo semestre di sempre per le Commissioni (+13,2% vs 1sem.20) che sono il punto di forza di Intesa Sanpaolo. Il nostro modello di business è quello di una Wealth Management and Protection Company che si basa sulla capacità di derivare commissioni e proventi assicurativi dalla nostra clientela.

Abbiamo continuato a ridurre i costi operativi (-2,3% vs 1sem.20) e soprattutto abbiamo continuato a ridurre i crediti deteriorati raggiungendo un livello intorno al 4% lordo di NPL, pari a circa un 2% netto, che sono livelli comparabili con le migliori banche in Europa.

In termini di capitale abbiamo un livello di common equity pari a 15,7% e anche questo dimostra una deep leadership assoluta rispetto al nostro profilo di rischio.

In termine di dividendi, oltre ai 694 milioni di dividendi cash pagati a maggio 2021 prevediamo una ulteriore distribuzione di 1,9 miliardi da riserve da pagare il 20 ottobre 2021e 1,4 miliardi da pagare, sotto forma di interim dividend, il 24 novembre 2021.

Nel corso del periodo in cui la BCE non ci ha consentito (giustamente) di pagare i dividendi, le Fondazioni bancarie e gli azionisti retail (le famiglie) di Intesa Sanpaolo non hanno ricevuto i proventi che, solitamente, generano flussi di fondi destinati al sociale da parte del pilastro del Terzo Settore del nostro Paese (le Fondazioni) e concorrono a garantire la disponibilità per i consumi o per la sicurezza delle famiglie.

I 4 miliardi di dividendi complessivamente erogati nel 2021 si aggiungono ai circa 15 miliardi di euro pagati nel passato e, di questi (19 miliardi in totale), quasi 3 miliardi sono direttamente a favore delle fondazioni bancarie che con questi fondi hanno potuto realizzare interventi sul sociale e a beneficio della povertà e a sostegno di tutte le iniziative nel territorio del nostro Paese.

Inoltre, gran parte dei nostri investitori internazionali sono investitori che operano in una logica di investimento a medio e lungo termine in questo caso, quindi, pagare dividendi consente di sostenere le diverse economie reali che investono in Intesa Sanpaolo.

La forza del nostro bilancio ci consente di assicurare un impatto concreto sull’economia e sulla società: dal 2014 sono circa 128.000 le imprese italiane che abbiamo sostenuto nel percorso di rientro in bonis (circa 5.000 nel solo primo semestre dell’anno), le sospensioni su finanziamenti a famiglie e imprese sono state pari a un valore di 109 miliardi, i prestiti erogati con garanzia statale sono stati pari a 29,5 miliardi, mentre quelli concessi con garanzia SACE sono stati pari a circa 10 miliardi.

Abbiamo effettuato interventi a fondo perduto, regalando 100 milioni di euro alla Sanità del nostro Paese e siamo stati i primi a muoverci nell’emergenza COVID. Abbiamo destinato 150 milioni del nostro Fondo per la povertà e per tutti i progetti che possono concorrere a favorire il sociale nel nostro Paese.

Siamo anche quelli che hanno fatto il più grande progetto per la povertà nel Paese per dar da mangiare alle persone supportando le Caritas e tutti quelli che si occupano di questo nel Paese. Abbiamo un’attenzione al Sociale unica nel nostro contesto che ci deriva dal DNA delle Fondazioni pur avendo una compagine azionaria internazionale formata dai migliori investitori internazionali che ci considerano oggi una delle migliori aziende in Europa.

Noi abbiamo fatto tutto questo per la qualità delle persone della Banca, sia delle persone che operano in Intesa Sanpaolo sia delle persone che con l’operazione con UBI hanno contribuito a fare questi ottimi risultati; persone di altissimo livello e io farò di tutto perché possano essere soddisfatte e valorizzate nel contesto del nostro Gruppo.

Stiamo lavorando a un piano di impresa che verrà presentato il prossimo febbraio e vedrà la conferma della Banca come un motore di crescita sostenibile ed inclusiva, e anche forti investimenti su tutte le divisioni della Banca, sul digitale e sul futuro dell’innovazione e, soprattutto, sulle persone che rappresentano il punto di forza assoluto in qualunque organizzazione e questo è un elemento qualificante.

Daremo enfasi anche a tutte le tematiche ESG: sul Sociale e sulla Governance siamo già dei leader, mentre su green ed Environment completeremo il percorso già avviato.

Questi risultati dimostrano che noi ci siamo per il Paese e per le famiglie e le imprese italiane e sempre di più potremo dimostrare che l’Italia può essere un’eccellenza nel contesto europeo. Le stime di crescita portano a un forte rimbalzo nel 2021-2022 e credo che in questo momento abbiamo anche la fortuna di avere un governo guidato da una personalità di prestigio internazionale indiscutibile come Mario Draghi e la fortuna di avere un Presidente della Repubblica come Sergio Mattarella.

Credo che abbiamo una combinazione unica perché ognuno di noi possa fare la sua parte per consentire l’accelerazione della crescita nel nostro Paese che è l’unica strada con la quale saremo in grado di fronteggiare la disoccupazione e quindi aumentare l’occupazione, e dall’altra parte ridurre la povertà nel nostro Paese.

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