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Settore del Mobile: sfide e opportunità di crescita per uno sviluppo sostenibile

L’immagine che accompagna la News sulla partecipazione al Salone del Mobile.Milano 2022 è una illustrazione di Emiliano Ponzi che ritrae visitatori negli ambienti del Salone

Nell’ambito della partnership con il Salone del Mobile.Milano 2022, Intesa Sanpaolo ha organizzato un talk sul tema della “Sostenibilità e circolarità del Sistema Casa” e presentato un’analisi dedicata a “Lo scenario per il settore del mobile: sfide e opportunità di crescita”, realizzata dalla propria Direzione Studi e Ricerche.

Lo studio realizzato da Intesa Sanpaolo sottolinea come per le imprese del settore del mobile, “essere green conviene”: non solo i fattori ESG sono abilitanti al credito ma le imprese del mobile che hanno ottenuto certificazioni ambientali tra il 2008 e il 2019 hanno creato occupazione (+10,2%) e registrato migliori performance sia in termini di crescita del fatturato (+20,7% in mediana vs -6,9% per le non certificate) che di EBIDTA margin (+0,6% tra il 2008 ed il 2019 vs una riduzione dello 0,7% per le altre).

Intesa Sanpaolo sostiene le imprese del settore del mobile, dell’arredo e del design italiano, che rappresentano un' eccellenza del Made in Italy, mettendo loro a disposizione un plafond di €1,5 miliardi a favore di investimenti per ridurre l’impatto ambientale e sviluppare le attività all’estero, oltre a strumenti premianti, come gli S-Loan, che ne valorizzano gli obiettivi ESG.

Highlights “Lo scenario per il settore del mobile: sfide e opportunità di crescita”

Lo Studio condotto e presentato da Stefania Trenti, responsabile Industry Research Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, evidenzia come il mobile sia uno dei settori più rappresentativi del Made in Italy nel mondo che proprio grazie all’export nel 2021 aveva ottenuto ottimi risultati, con un balzo dell’8,3% rispetto ai livelli 2019, raggiungendo i 10,8 miliardi di euro grazie ai mercati USA, Francia, Germania e Cina, contribuendo a generare un saldo di 8,3 miliardi di euro. Le ottime performance all’estero si sono unite al buon dinamismo della domanda interna, in presenza di incentivi e di una maggiore attenzione all’ambiente domestico post-pandemia, portando il fatturato a superare ampiamente i livelli pre-Covid: +15,7% rispetto al 2019, meglio dell’industria manifatturiera italiana (+9,1%) e di alcuni grandi competitor europei del settore, quali Germania (+0,6%), Francia (+1,2%) e Spagna (+1,5%). Anche l’avvio del 2022 si è caratterizzato per un andamento altrettanto brillante che ha visto la crescita nel primo trimestre sia del fatturato +13,9%, sia delle esportazioni +20,7%.

Lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina muta lo scenario anche per le imprese del mobile: prezzi dell’energia ai massimi, esportazioni verso il mercato russo e ucraino del valore di 3,7% verso il 2% medio manifatturiero nel 2021 e soprattutto una domanda per durevoli penalizzata sia in Italia che negli altri paesi europei dall’incertezza e dalle bollette energetiche porteranno a una frenata del fatturato a prezzi costanti. La crescita attesa dei prezzi consentirà tuttavia al settore di registrare un nuovo incremento nel fatturato a prezzi correnti (+13,1% in media d’anno). In assenza di una escalation del conflitto, il settore potrà riprendere buoni ritmi di sviluppo nei prossimi anni con una previsione di crescita del 2,7% medio annuo a prezzi correnti nell’orizzonte al 2026. Per ottenere questi risultati sarà cruciale per il settore del mobile proseguire sulla strada del rafforzamento competitivo, accelerando sul fronte degli investimenti orientati in particolare verso: transizione green e digitalizzazione, processi e funzioni di vendita, R&S e formazione del capitale umano.

Premianti per la crescita dell’industria del mobile saranno anche gli investimenti in economia circolare, intensificando gli sforzi sul fronte della gestione delle risorse idriche e dei rifiuti e dell’utilizzo di materie prime di riciclo all’interno dei processi produttivi, politiche che già ora sono più diffuse tra le imprese del mobile rispetto alla media manifatturiera (il 32,7% delle imprese del mobile utilizza materie prime seconde contro il 25,4% del manifatturiero).

Essere green conviene: secondo una analisi originale su un campione di oltre 2500 bilanci, nel decennio 2008-2019 le imprese del mobile con una maggiore attenzione alla sostenibilità, testimoniata dall’ottenimento di certificazioni ambientali, hanno creato occupazione (+10,2%) e registrato migliori performance sia in termini di crescita del fatturato (+20,7% in mediana vs -6,9% per le non certificate) che di EBIDTA margin (+0,6% tra il 2008 ed il 2019 vs una riduzione dello 0,7% per le altre).

Anche le filiere di fornitura di prossimità, già tipiche della struttura del settore, potranno essere funzionali a un miglior presidio degli obiettivi di sostenibilità dell’intera filiera. Le forniture ravvicinate potrebbero, tra l’altro, intensificarsi nei prossimi anni, come reazione alle difficoltà logistiche incontrate durante la fase più critica della pandemia. Secondo l’inchiesta di Intesa Sanpaolo presso i propri gestori, poco meno del 50% dichiara di aver osservato tra le imprese clienti del mobile l’intenzione di avvicinare gli approvvigionamenti a favore di fornitori localizzati o nella stessa regione o comunque in Italia. 

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