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Intesa Sanpaolo valorizza le aziende distintesi nei processi di digitalizzazione

L’immagine che accompagna la News su “Crescibusiness Digitalizziamo in Tour”, programma itinerante in 120 tappe per raccontare l’innovazione digitale di 120 aziende ritrae i giovani proprietari di un negozio di fiori e piante di fronte al proprio esercizio commerciale

Intesa Sanpaolo supporta e valorizza le imprese artigiane, del commercio, del turismo e della ristorazione che hanno saputo dare una svolta digitale al proprio business: a loro è dedicato “CresciBusiness Digitalizziamo in Tour”, programma itinerante in 120 tappe per raccontare l’innovazione digitale di 120 aziende diffuse su tutto il territorio italiano.

La digitalizzazione rappresenta infatti una priorità anche per le aziende più piccole, sia nei processi produttivi sia nel contatto con il cliente, come rivela un’analisi della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo dedicata alle aziende con meno di 10 addetti che in Italia sono più di 4 milioni, il 95% del totale delle imprese industriali e dei servizi.

La svolta digitale rappresenta inoltre una priorità in ottica di sostenibilità per queste aziende, favorendo, tra gli altri:

  • riduzione dell’impatto ambientale, come nell’utilizzo della carta
  • offerta di servizi alla clientela anche a distanza
  • pagamenti digitali

e l’utilizzo di altre leve che possono semplificare processi altamente impattanti.

“CresciBusiness Digitalizziamo”

LE MICRO AZIENDE E LA SFIDA DEL DIGITALE - analisi a cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

In Italia le aziende con meno di dieci addetti sono più di 4 milioni, il 95% del totale delle imprese industriali e dei servizi. Il loro peso è molto elevato anche in termini occupazionali: impiegano circa 7,6 milioni di addetti, il 43,1% del totale. E’ la classe dimensionale di maggiore rilevanza in Italia. Nel 2021 hanno registrato un fatturato pari a 775 miliardi di euro (il 23,6% del totale). Si tratta di un fenomeno soprattutto italiano e un fattore competitivo cruciale per le filiere attive in Italia: in Germania il peso delle micro imprese in termini di addetti non arriva al 20%; in Francia è inferiore al 30%, mentre in Spagna è pari al 35%.
Il ruolo di queste aziende è rilevante in tutti i settori economici italiani, con punte del 93,5% nel settore immobiliare (sul totale degli addetti nel settore), dell’80% nei servizi alla persona, del 74,5% nelle attività professionali, del 61% negli alloggi e nella ristorazione e nelle costruzioni, del 55% nel commercio. Il peso di queste aziende è più contenuto nel manifatturiero, dove comunque hanno un’incidenza del 21,2%. Sono poi molto diffuse in tutti i territori italiani: la loro presenza è massima nel Mezzogiorno (pari al 56,5% in termini di addetti), a riflesso dell’elevato peso dei servizi, ma è significativa anche nelle altre ripartizioni territoriali. Nel Centro è, infatti, pari al 44,6%, mentre nel Nord è compresa tra il 35,3% del Nord-Ovest e il 39,4% del Nord-Est.
Grazie a un’indagine interna al gruppo Intesa Sanpaolo è stato possibile individuare le principali criticità incontrate dalle aziende micro in questa fase: spicca l’aumento dei costi, seguito da difficoltà di incasso e nel reperimento della manodopera. Efficientamento, autoproduzione di energia e diversificazione degli approvvigionamenti sono le azioni messe in campo per affrontare il complesso contesto esterno. Anche in prospettiva la sfida principale rimane il miglioramento della produttività grazie anche ad una maggiore diffusione degli strumenti digitali: sempre secondo le indagini condotte da Intesa Sanpaolo, la digitalizzazione è considerata una priorità anche per le aziende più piccole, sia nei processi produttivi sia nel contatto con il cliente. L’analisi delle ultime indagini rivela come l’attenzione delle micro aziende verso l’innovazione digitale sia costantemente cresciuta negli ultimi anni. Cruciale a questo proposito sarà il passaggio generazionale, vista anche la maggiore sensibilità dei giovani verso l’ambiente, il digitale e l’innovazione.

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