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Cultura

Diego Marcon al Centro Pecci di Prato

Il 30 settembre apre al pubblico il progetto espositivo “Diego Marcon. Glassa” che sarà allestito al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta “Diego Marcon. Glassa”, a cura di Stefano Collicelli Cagol ed Elena Magini, con il sostegno di Intesa Sanpaolo. Si tratta del più ampio progetto espositivo realizzato ad oggi da Diego Marcon in un’istituzione italiana, con apertura al pubblico dal 30 settembre fino al 4 febbraio 2024.

Invitato nel gennaio 2021 dal direttore Stefano Collicelli Cagol, l’artista ha fatto sue le dieci sale dell’ala Gamberini trasformandole in un’esperienza immersiva attraverso opere nuove o esistenti arrangiate in un unico allestimento pensato ad hoc per il Centro Pecci. Circa 1000 metri quadrati di spazio vengono trasformati da Marcon in un apparato cinematografico. Grazie ad una mirata illuminazione con lucernari a soffitto il pubblico è immerso in un'esperienza unica, bilanciata sul dialogo tra il trattamento del vuoto, della luce e delle ombre.

Arte contemporanea: Diego Marcon tra realtà e immagini in movimento

Marcon esplora il confine tra cinema e arti visive, indagando il rapporto tra realtà e immagini in movimento e coordinando il movimento dei visitatori attraverso l'uso del vuoto, del tempo e della luce. La mostra include il film "Dolle", il progetto vincitore del "PAC2021 - Piano per l’Arte Contemporanea", promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. La collaborazione con l'architetto Andrea Faraguna arricchisce l'esperienza.

Glassa segue la vittoria al MAXXI BVLGARI Prize nel 2018, l'acclamata partecipazione di Marcon alla Biennale di Venezia del 2022, la prima mostra a Londra presso Sadie Coles HQ, a gennaio 2023, nonché le due recenti iniziative a Milano: la mostra “Dramoletti”, presso il Teatro Gerolamo, promossa dalla Fondazione Trussardi ed il ciclo di film e video diretti dall’artista stesso e presentate nell’ambito di “Studio”, la rassegna di Fondazione Prada dedicata a opere a cavallo tra cinema e arti visive.

L'etimologia di ‘glassa’ deriva dal francese "glace" e si riferisce, nel contesto della pasticceria, al rivestimento di zucchero e altri liquidi utilizzato per ricoprire o decorare le torte: così dolce da diventare quasi nauseante, così liscia e spessa da nascondere qualsiasi asperità sottostante. Inoltre, la parola si riferisce al ghiaccio, qualcosa di freddo come solo la morte può essere, in grado di preservare le salme. 

La mostra sarà accompagnata dalla pubblicazione di un volume e di un vinile con le musiche del compositore Federico Chiari scritte per i film dell’artista editi da Lenz, Milano.

Il progetto espositivo ideato per il Centro Pecci conferma Marcon come uno degli artisti più talentuosi e rilevanti della sua generazione, in grado di utilizzare e ribaltare la logica dell'industria dell'intrattenimento per affrontare domande sull'arte, la vita e la morte. 

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