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Cultura

Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024

Illustrazione di fiore con violino, libro, e due mani che si stringono
Illustrazione di fiore con violino, libro, e due mani che si stringono

Sabato 20 gennaio scorso, con un’intensa cerimonia d’inaugurazione svoltasi in una gremita Vitrifrigo Arena alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha preso ufficialmente il via il progetto istituzionale e ideativo di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024, di cui Intesa Sanpaolo è Main Partner.
Il percorso, che resterà memorabile per la città marchigiana e ne segnerà in modo significativo anche gli anni a venire, è già ricco, vario e attento alle potenzialità e ai bisogni del presente, con oltre mille appuntamenti calendarizzati.

Già nominata Città Creativa della Musica UNESCO 2017, Pesaro rappresenta nei fatti e nell’immaginario collettivo una vera e propria oasi di bellezza marina con i suoi sette chilometri di spiagge attrezzate che si affacciano sull’Adriatico, di bellezza artistica con il suo centro storico, i palazzi, i musei, le chiese, le fortezze, di bellezza creativa con la sua capacità di accogliere turisti da tutto il mondo e di tutte le età con eventi stagionali diversificati, sempre all’insegna dell’originalità, del coinvolgimento e di una rinomata offerta anche enogastronomica. 

Un percorso di ulteriore rilancio delle proprie peculiarità che Pesaro, grazie all’opportunità di essere stata nominata Capitale italiana della Cultura 2024, ha deciso di vivere da “città orchestra”, capace di fare sistema in un costante dialogo fra le sue tante entità e risorse civiche - imprese, associazioni di categoria e no profit, cittadini - dando valore e spazi di visibilità all’intera sua provincia formata da ben 50 Comuni.

Arte, Natura, Tecnologia: nuovi modelli di inclusione sociale

Arte, Natura e Tecnologia sono le tre direttrici che nell’anno da Capitale italiana della Cultura 2024 la città di Pesaro intende valorizzare e fare dialogare fra loro e con i cittadini in modo inclusivo, moderno e interattivo. La sfida è infatti proprio quella di dare vita alla maturazione di un territorio policentrico nel quale si determini una naturale armonia fra centro e periferia, anche grazie all’organizzazione di laboratori diffusi e permanenti di ascolto nei quartieri della città. Un processo virtuoso finalizzato a dare il necessario spazio partecipativo e di idee a chi vive la città tutti i giorni ed ha quindi il vero polso della situazione e delle cose da fare per garantire una qualità della vita che sia soddisfacente per i singoli e le famiglie e risulti sostenibile da un punto di vista della tutela e dello sviluppo ambientale

Oltre 30 eventi e concerti per celebrare Rossini

Tra i più famosi operisti di tutti i tempi e principale compositore italiano della prima metà del XIX secolo, il più illustre cittadino pesarese è senza dubbio il maestro Giacomo Rossini (Pesaro 1792 - Passy 1868), autore di capolavori fra cui Il barbiere di Siviglia, Guglielmo Tell, La gazza ladra, La Cenerentola e tantissimi altri.

Nell’ambito delle settimane rossiniane in programma dal 18 febbraio al 6 marzo per festeggiarne il compleanno (29 febbraio 1792), sono previsti oltre 30 eventi tra concerti, mostre, incontri, danza, laboratori per i più piccoli, tour nei luoghi rossiniani. Giovedì 29 febbraio alle 21:00 al Teatro Rossini di Pesaro va in scena il concerto Messa di Gloria, organizzato dal Rossini Opera Festival e dal Conservatorio Rossini, con il sostegno di Intesa Sanpaolo nell’ambito del Rossini Opera Festival.

Eseguita per la prima volta il 24 marzo 1820 nella Chiesa di San Ferdinando di Napoli, la Messa di Gloria venne accolta con tale entusiasmo da suscitare lunghi applausi all’interno del luogo sacro e l’attribuzione a Rossini della qualifica di compositore dotto, grave, sublime. Quest’opera liturgica è tuttavia rimasta sconosciuta per più di un secolo, fino a quando, a partire dalla metà degli anni Sessanta, il ritrovamento di numerosi fonti diede la possibilità a Philip Gossett di ricostruirne la genesi e, successivamente, insieme a Giovanni Acciai di approntarne l’edizione critica per la Fondazione Rossini

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