Bambini oltre il carcere: supportare i figli dei detenuti con l'arteterapia

Sono Umberto Di Gioia, Presidente di Lavori in Corso, la prima associazione in Puglia che dal 2006 si occupa della cura delle relazioni familiari nelle carceri.  

La carcerazione è un evento che coinvolge non solo il detenuto, ma l’intero nucleo familiare: è un trauma che implica la rottura delle dinamiche affettive, con ripercussioni negative per gli adulti e per i bambini.  Per questo motivo, progettiamo vite libere insieme a chi vive l’esperienza del carcere e desidera un futuro diverso per sé e per la propria famiglia. 

Crediamo nella dignità dell'essere umano e siamo convinti che tutti i bambini abbiano il diritto di mantenere un rapporto positivo con i propri genitori e di avere le stesse opportunità, indipendentemente dalla loro estrazione sociale, economica o culturale. 

Da quel giorno Mikhael, il pappagallo colorato, accoglie i bimbi e li aiuta a dare un colore alle emozioni, prima e dopo il colloquio con la mamma o il papà reclusi.

Il Progetto interviene all’interno dello “Spazio giallo”, un luogo dedicato alle famiglie in visita al detenuto, nel tempo previsto per i controlli. Lo Spazio è gestito da operatori specializzati di Lavori in Corso - psicologi, pedagogisti, arte-terapeuti - che si prendono cura dei bambini con attività specifiche basate sull'utilizzo dell'arteterapia. Una tecnica utilizzata per facilitare l'espressione delle emozioni dei più piccoli che, attraverso il mezzo "artistico", entrano in contatto con sentimenti difficilmente esprimibili a parole come rabbia, delusione, vergogna, tristezza, solitudine. 

Gli operatori, inoltre, offrono un percorso di sostegno alla genitorialità al coniuge non detenuto, offrendo loro il supporto per superare i problemi vissuti con i propri figli a causa della carcerazione. Nel corso di questi mesi la presenza di operatori esperti è diventata una necessità per i circa 350 bambini e ragazzi raggiunti dal progetto. 

Tutto questo è stato possibile soprattutto grazie al supporto del Fondo di Beneficenza, che ci ha aiutato a strutturare al meglio il nostro progetto, coinvolgendo operatori qualificati, specialisti in psicologia e arteterapia e mettendo a disposizione nuovi materiali per i laboratori.

Consigliamo alle altre associazioni che vogliono collaborare con il Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo di proporre progetti concreti che rispondano alle esigenze del territorio, stringendo partnership di rilievo che possono fare la differenza nel generare il cambiamento desiderato.