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Sport

Jannik Sinner nella stagione 2023 sul cemento nordamericano

Contenuto realizzato in collaborazione con la redazione di Ubitennis diretta da Ubaldo Scanagatta

Si può definire in chiaroscuro un bilancio che tra le sue voci conta una vittoria – la prima – in un torneo della categoria 1000 (la più importante dopo gli Slam) e un ottavo di finale – l’ennesimo – in un major? Normalmente, in riferimento alla stragrande maggioranza dei giocatori, la risposta sarebbe no, ma il fatto che per Sinner è forse più intellettualmente onesto dire di sì è indice dello status raggiunto dal nostro Jannik. Parliamo infatti del quarto giocatore del mondo per rendimento in questo 2023 e dunque l’asticella non può che essere posta sempre molto in alto, quasi azzerando il margine d’errore. A sollevare ancora di più il livello delle aspettative nelle ultime settimane ci ha pensato poi proprio il successo nel Masters 1000 canadese di Toronto a metà agosto: il titolo più importante della giovanissima carriera dell’altoatesino.

Questo risultato, andatosi ad aggiungere alla semifinale di Wimbledon, ha chiaramente posto Sinner subito dietro (e a distanza ravvicinatissima come mai prima) Djokovic e Alcaraz nel novero dei favoriti per lo US Open. La sconfitta agli ottavi con Zverev (di certo non un giocatore qualsiasi) ha quindi rappresentato una delusione non da poco, soprattutto perché arrivata al quinto set anche per mancanza di resistenza fisica (i crampi sono stati determinanti): un esito sulla falsariga delle ultime partite giocate negli Slam protrattesi fino al parziale decisivo, come quella con Alcaraz lo scorso anno sempre a New York o le più recenti contro Tsitsipas in Australia e con Altmaier a Parigi. “Fa male” ha detto uno Jannik piuttosto scosso dopo il match. Non è però il caso di tornare a mettere in dubbio le prospettive – sempre rosee – di Sinner: prestanza fisica e killer instinct vanno coltivati così come gli altri aspetti del gioco

Jannik Sinner agli ATP 1000 Toronto 2023

Dopo quasi un mese lontano dal circuito dedicato al riposo (più che meritato dopo una prima parte di 2023 assolutamente positiva terminata con la semifinale a Wimbledon) e agli allenamenti, la stagione di Sinner riparte dal primo dei due mille sul cemento nordamericano che costituiscono allo stesso tempo appuntamenti importanti per raccogliere punti e vittorie di peso e un modo per avvicinarsi al meglio all’ultimo Slam dell’annata. A Toronto ci sono tutti i big della classifica, eccezion fatta per Djokovic che ha programmato il suo rientro la settimana successiva a Cincinnati. Jannik è il numero 7 del seeding e può quindi partire direttamente dal secondo turno. 

2° turno: Sinner – Berrettini

Al giro di boa della stagione, il tassametro del classe 2001 di San Candido segna 36 vittorie e 11 sconfitte. Per farlo ripartire dal lato giusto, Sinner deve subito vedersela con un avversario a dir poco scomodo: il sorteggio lo ha infatti collocato vicino al connazionale e compagno di Matteo Berrettini, alla ricerca di conferme dopo i segnali di ripresa mostrati a Wimbledon. Matteo vince il suo match di primo turno contro Barrere e allora è il momento del derby. Il tennista romano mostra sin dalle prime battute di non essere lontano dal livello di Jannik (nonché dai suoi vecchi standard) e infatti è lui a procurarsi varie occasioni per staccare l’avversario nel primo set (sette le palle break non trasformate). L’altoatesino, però, resiste agli attacchi e poi dà prova del suo cinismo quando brekka nel game che gli dà il set sul 6-4 (anche grazie a due doppi falli del connazionale). Sinner è poi bravo a non lasciare respiro a Berrettini in avvio di secondo parziale e infatti gli strappa nuovamente il servizio. Il suo rendimento in battuta è poi tale da non dare a Matteo alcuna chance di rientro. Il match si chiude così dopo un’ora e mezza sul 6-4 6-3. Jannik si conferma imbattibile nei derby: solo vittorie nelle nove sfide disputate a livello ATP contro altri italiani.

Ottavi di finale: Sinner – Murray

Il tabellone propone a Sinner un altro confronto interessante per gli ottavi di finale, ma Murray, reduce da una vera e propria battaglia con l’australiano Purcell, alza bandiera bianca pochi minuti prima dell’orario in cui avrebbe dovuto iniziare la partita. La causa del forfait, come spiega lo stesso britannico al pubblico canadese chiaramente deluso per lo spettacolo saltato, è un infortunio muscolare agli addominali che non lascia scelta a Sir Andy. La terza sfida tra Jannik e l’ex numero 1 del mondo non va quindi in scena: l’azzurro accede direttamente ai quarti di finale – per l’undicesima volta in stagione, un sintomo di grande continuità.

Quarti di finale: Sinner – Monfils

A giocarsi un posto in semifinale con Sinner c’è Gael Monfils, di nuovo competitivo dopo un lungo periodo prima di inattività e poi di ulteriori acciacchi. Il francese ha già battuto Eubanks, Vukic e soprattutto Tsitsipas nel corso del torneo e si conferma in ottima forma anche nel match contro il quasi 22enne di San Candido, già affrontato quattro volte in passato (3-1 per Jannik i precedenti). Il primo parziale è molto equilibrato ed è caratterizzato da lunghi e intensi scambi da fondocampo: Sinner vince però i punti importanti nei suoi turni di servizio e, proprio come contro Berrettini, approfitta del primo minimo passaggio a vuoto dell’avversario per chiudere il set. Nel secondo l’andamento è più altalenante: l’azzurro brekka sul 3-1 ma quando sembra che davanti a lui sia rimasta solo discesa fino all’arrivo inciampa in qualche gratuito di troppo che rimette in corsa Monfils. Gael, allora, torna a servire molto bene e, dopo aver recuperato lo svantaggio, sorpassa anche Sinner e porta l’incontro al terzo.

Il francese dà però l’idea di essere vicino all’esaurimento di tutte le sue energie sin dalle prime battute del parziale decisivo. Alla ricerca di punti rapidi senza scambiare troppo, il suo tennis si fa molto più rischioso, ma la scelta è destinata a non pagare. Jannik, invece, ritrova solidità e ottiene il break che si rivela poi decisivo: il match termina dopo 2 ore e 20 minuti sul 6-4 4-6 6-3 in favore del nostro portacolori che raggiunge così la terza semifinale della stagione in altrettanti Masters 1000 sul cemento. Nell’altro quarto di finale della parte alta del tabellone era caduto il numero 1 del mondo Alcaraz per mano di Tommy Paul. Questo il commento dell’azzurro: “Ho seguito la partita di Carlos perché giocavo subito dopo ma sono rimasto concentrato sul mio match. È bello essere nella posizione di poter giocare un’altra partita molto importante domani. Ci sono stati diversi tornei in cui sono arrivato a questo punto del tabellone, e sono felice di essere di nuovo qui. Domani avrò problemi diversi perché ci sarà un avversario diverso. Paul ha vinto contro il numero uno del mondo, quindi sarà molto molto dura”.

Semifinale: Sinner – Paul

È quindi il numero 14 del mondo Tommy Paul l’ostacolo che separa Sinner dalla sua terza finale 1000 (ma la prima lontano da Miami). I due si conoscono – hanno già giocato due volte contro – e infatti la partita propone interessanti spunti tattici sin dall’avvio. Un’altra costante, però, è la tensione dei due contendenti, soprattutto nei primi game. Non a caso, il match inizia con break e controbreak. Jannik trova poi il modo per rispondere alle traiettorie alte giocate dall’americano e tenta un altro allungo, ma Paul reagisce rispondendo in maniera aggressiva. L’azzurro, però, non resta a guardare e ripaga con la stessa moneta poco dopo aggiudicandosi il set con il punteggio di 6-4.

Nel secondo parziale Tommy accusa un fastidio alla schiena, forse complice del break subìto (in seguito anche a due doppi falli) nel quarto game. L’americano, però, non ha alcuna intenzione di lasciare strada libera all’avversario e va vicino al controbreak sia sull’1-3 che sul 2-4. Jannik resta concentrato e sale in cattedra in particolare nella seconda occasione quando annulla una palla break al termine di uno scambio da 46 colpi (!) che manda in visibilio il centrale di Toronto (e che resterà l’highlight principale del torneo di Sinner, la testimonianza più tangibile della sua superiorità nel corso della settimana canadese). Paul non ha comunque finito di battagliare e infatti approfitta della tensione di Jannik, al servizio per chiudere il match sul 5-3, per rifarsi sotto. L’americano, però, non riesce a completare la rimonta a causa di un brutto game che consegna la vittoria e la finale al nostro numero 1 dopo quasi due ore di gioco. Questo il commento dell’altoatesino nella conferenza stampa post-partita: “Si tratta di un’altra grande sfida per me e di un’altra possibilità. Sono già stato in questa situazione un paio di volte; quindi, conosco le sensazioni che si provano prima di una finale importante, il che è positivo, e spero di poterlo dimostrare domani”.

Finale: Sinner – De Minaur

Lo sfidante di Jannik nella sua quarta finale della stagione (la dodicesima della carriera) è lo stesso Alex De Minaur con cui l’azzurro ha giocato il doppio in questo torneo e contro il quale ha vinto il suo primo torneo targato ATP, ovvero le Next Gen Finals del 2019. Sinner è il primo italiano della storia a scendere in campo per la terza volta in una finale 1000 e questa sembra l’occasione giusta per cancellare lo zero dalla voce ‘vittorie’ in questa categoria di tornei: i precedenti con l’australiano (4-0) sono infatti benauguranti. Nel primo set, però, il match è combattuto: De Minaur, snaturando il suo gioco, spezza il ritmo dell’azzurro giocando palle sempre diverse per rotazione e velocità e in questo modo riesce a recuperare per due volte un break di svantaggio. Il decimo game segna però la svolta dell’incontro: avanti 5-4, Jannik lascia andare il braccio e si prende di forza il break che gli vale anche il primo parziale

Nel secondo non c’è storia: l’australiano non è più tatticamente attento come durante i primi 50 minuti di gioco e così il terreno si fa fertile per Sinner e il suo tennis. L’azzurro prende il largo dal 2-1 in poi e può così amministrare la naturale tensione degli ultimi punti: dopo un’ora e mezza è 6-4 6-1 e Jannik sembra farsi immediatamente più leggero. È il trofeo più importante della sua carriera in attesa di ulteriori traguardi. 

È stato un momento molto bello – dice il giovane di San Candido in sala stampa – perché sogni da tanto tempo questo momento e quando finalmente è arrivato questa è stata la mia reazione (un attimo di pausa, fermo, quasi ad assaporare il gusto della vittoria, ndr). Come dire, ce l’ho fatta. Sono contento della settimana che ho fatto, però credo sia ancora più importante il fatto di aver giocato nel modo giusto per vincere la partita”. Come se non bastasse, in premio per Jannik, che conferma un ottimo rapporto con le finali (9-3 il bilancio più che favorevole) c’è anche il nuovo best ranking alla sesta posizione del ranking ATP. Nella Race to Turin, invece, è quarto dietro solo ad Alcaraz, Djokovic e Medvedev: la qualificazione alle Finals di fine anno, seppur ancora non matematica, è ipotecata. 

Jannik Sinner agli ATP 1000 Cincinnati 2023

Non c’è tregua, non c’è tempo per godersi più di tanto la vittoria a Toronto per Sinner che prosegue l’avvicinamento allo US Open spostandosi a Cincinnati per il secondo dei due Masters 1000 dell’estate sul cemento nordamericano. In Ohio torna tra i contendenti anche Djokovic e Sinner è quindi l’ottava testa di serie del torneo. 

2° turno: Sinner – Lajovic

Dopo il consueto bye al primo turno, Jannik torna in campo nel giorno del suo 22esimo compleanno contro Lajovic, proveniente dalle qualificazioni e vittorioso su Cerundolo all’esordio nel main draw. L’azzurro non è al massimo come, del resto, è giusto che sia a pochi giorni dalla conclusione di un torneo faticoso anche e soprattutto a livello mentale. In più, il numero 66 del mondo sembra ritrovarsi, sin dai primissimi punti, in una di quelle giornate praticamente perfette che capitano poche volte nell’arco di una stagione. Così il serbo, oltre a tenere i suoi turni di servizio con grande autorevolezza, riesce anche a brekkare Sinner nel sempre importante settimo gioco. Lajovic varia bene i colpi e trova angoli con cui riesce ad aprirsi il campo e così porta a casa il primo set per 6-4. 

Jannik non si dà certo per vinto e prova ad alzare il livello nel secondo parziale. Arrivano così diverse palle break in suo favore ma Dusan risponde sempre presente con il servizio o comunque non concedendo alcun regalo. A questo punto emerge un po’ di stanchezza e di frustrazione in Sinner che prima rischia di perdere il servizio sul 4-4 e poi gioca un tie-break tutt’altro che impeccabile. Lajovic può allora festeggiare una vittoria di grande prestigio ottenuta grazie a una prestazione memorabile. Il 1000 di Cincinnati finisce quindi molto presto per il numero 6 del mondo che, però, avrà così più tempo per riposarsi in vista dello US Open.

Jannik Sinner allo US Open 2023

La prematura eliminazione a Cincinnati non incide comunque sulle buone sensazioni di Sinner e sulle alte aspettative riposte in lui in vista dell’ultimo Slam della stagione. Per i bookmakers è il quarto favorito dietro Djokovic, Alcaraz e a breve distanza da Medvedev, nonostante per il seeding sia la testa di serie numero 6. Il sorteggio del tabellone lo colloca nello stesso quarto di Carlitos, mentre l’esordio è contro il tedesco Hanfmann, numero 54 del mondo.

1° turno: Sinner - Hanfmann

Il primo turno non riserva sorprese spiacevoli. Jannik entra bene nel torneo con una partita condotta in testa sin dall’inizio e priva di incertezze rilevanti. L’azzurro mostra di essere brillante dal punto di vista fisico e sembra già piuttosto a suo agio sul cemento di Flushing Meadows. Nel primo parziale Hanfmann riesce quantomeno a contenere il passivo, mentre nel secondo e nel terzo Sinner prende le distanze piuttosto velocemente, nonostante il tedesco non smetta di lottare per tenere i suoi turni di servizio: finisce 6-3 6-1 6-1 dopo due ore e venti minuti. Particolarmente positivo il rendimento in risposta di Jannik, mentre come unico neo si può segnalare la bassa percentuale di prime in campo, ferma al 55%, anche se nei punti delicati il servizio ha sempre risposto presente. In sala stampa il 22enne di San Candido si dichiara infatti più che soddisfatto per questo esordio: “Penso di aver servito molto bene nei momenti importanti, il punteggio non racconta come è andata davvero la partita. Oggi fisicamente e tennisticamente mi sentivo molto bene”.

2° turno: Sinner – Sonego

Per il secondo turno il tabellone offre un altro derby: questa volta dall’altra parte della rete non c’è Berrettini come a Toronto ma Lorenzo Sonego, già affrontato e battuto due volte nella stagione in corso da Sinner. Jannik non ha intenzione di sporcare il suo bilancio nelle sfide con i connazionali e mette subito in campo la sua abituale solidità. Lorenzo, invece, commette qualche gratuito di troppo soprattutto con il dritto ed è così costretto ad inseguire già dopo tre game. Il numero 1 azzurro è poi bravo a controllare il vantaggio fino al 6-4. La storia si ripete anche nel secondo parziale, in cui Sinner perde solamente un punto al servizio e opera due break.

Nessun capovolgimento di fronte nemmeno nel terzo: Jannik si assicura presto un vantaggio rassicurante e poi si lascia andare a qualche colpo spettacolare proprio come il suo collega. Il pubblico apprezza e dopo poco più di due ore assiste a un bell’abbraccio finale tra i due: è 6-4 6-2 6-4 per Sinner che vince così il suo decimo derby su dieci. Questo il commento del giovane di San Candido nel post-partita: “Ho servito con percentuali abbastanza buone (89% di realizzazione con la prima e 80 con la seconda, ndr), il che oggi è stato molto importante. Penso che anche la risposta abbia funzionato davvero molto bene. Anche a rete mi sento sempre più sicuro”.

3° turno: Sinner – Wawrinka

Il livello degli avversari continua gradualmente a salire: al terzo turno c’è il vincitore dell’edizione del 2016 dello US Open Stan Wawrinka che ha estromesso la 30esima testa di serie Etcheverry. La partita vive momenti di qualità molto elevata ma entrambi hanno difficoltà ad essere costanti. Nel primo set Jannik approfitta di un errore di rovescio del 38enne svizzero per guadagnarsi un break che poi conserva con grande sicurezza fino al 6-3. Nel secondo, Stan produce il massimo sforzo per rimettersi in partita e ci riesce anche perché l’azzurro è più falloso rispetto all’avvio di match. Oltretutto, Sinner sembra soffrire di qualche fastidio alla schiena che ne limita il rendimento al servizio: dopo un’ora e mezza si arriva ad un set pari.

L’altoatesino, spinto dai “Carota Boys” (il suo fan club), esce però bene dal primo momento di vera difficoltà del suo torneo e, sornione, sfrutta al massimo gli errori dell’avversario per allungare nel punteggio nel terzo parziale. Wawrinka rimane comunque aggrappato al match e riesce a recuperare il break di svantaggio. Pochi minuti dopo, però, incappa in un brutto turno di servizio in cui si fa aggredire da Jannik che va così a prendersi un game di importanza capitale: senza ulteriori patemi è infatti 6-4 per il nostro portacolori. Il quarto parziale è il più comodo: l’ex numero 3 del mondo non trova le energie per tenere viva la partita e così allo scoccare delle tre ore di gioco incassa un 6-2 che porta Sinner agli ottavi di finale per la decima volta in uno Slam (l’ottava negli ultimi nove disputati). “È stata una partita difficile – dice Jannik in conferenza stampa – non avevo le stesse sensazioni positive dei primi due turni, anche se non credo sia stato un brutto match, tutto sommato abbiamo giocato entrambi ad un buon livello. Dal terzo set in poi ho cercato di alzare un po’ il ritmo e penso che questa sia stata la chiave della mia vittoria”.

Ottavi di finale: Sinner – Zverev

Comincia la seconda settimana del torneo e si entra quindi nella fase più calda. Lo sfidante di Sinner in ottavi è di quelli temibili: Sascha Zverev, che dal Roland Garros in avanti ha sempre ottenuto risultati ragguardevoli e che, tra l’altro, è avanti 3-1 nei precedenti con l’azzurro. Nei quarti, ad aspettare il vincente, c’è Carlos Alcaraz, vittorioso sull’altro italiano Arnaldi. L’incontro è durissimo sin dai primi game: nel primo set, su dieci giochi, sette si spingono oltre la parità e così la durata complessiva è di quasi un’ora e dieci minuti. Ad aggiudicarsi il parziale è Zverev, più incisivo negli scambi da fondo, grazie al break sul 4-4. Nel secondo, il tedesco attraversa un paio di passaggi a vuoto che permettono a Sinner di riportare il match in situazione di parità. Dopo due set e altrettante ore di gioco, entrambi accusano già in modo evidente la stanchezza, complice anche l’elevato tasso di umidità. È soprattutto Jannik a faticare: sopraggiungono infatti i crampi che lo costringono a cedere il servizio compromettendo così il terzo parziale.

L’azzurro è comprensibilmente molto nervoso ma, dopo la pausa tra terzo e quarto set, torna concentrato e combatte come un leone in ogni game. Anche Zverev è in affanno e sul 4-4 cede il servizio con due gratuiti e un doppio fallo: si va quindi al quinto e decisivo set, mentre si sta per entrare nella quinta ora di gioco. A decidere il match sono i primissimi game dell’ultimo parziale: Sinner si fa brekkare in apertura e poi non riesce a sfruttare un paio di occasioni che gli avrebbero permesso di rimettersi subito in carreggiata. Zverev è infatti bravo e anche fortunato e, con una dose di energie residue leggermente superiore a quella del numero 1 d’Italia, riesce a conservare il vantaggio fino in fondo. Sarà lui ad affrontare Alcaraz – senza però le energie sufficienti, come si vedrà, dopo un incontro così impegnativo – mentre si interrompe la corsa di Sinner che esce dall’Arthur Ashe coprendosi il volto segnato dalle lacrime. 

Nella conferenza stampa post-partita Jannik, deluso e anche scosso, spiega quanto successo a livello fisico: “Verso la metà del primo set ho sentito un dolore alla gamba, inizialmente mi dava fastidio solo quando servivo. Poi la situazione è peggiorata col passare dei minuti, avevo crampi dappertutto. Non è stato facile continuare il match in quelle condizioni, ma ho combattuto. Mi dispiace perché avevo buone sensazioni, stavo giocando bene. Questo ko fa malissimo, perché ho perso un’altra partita come quella dell’anno scorso (il riferimento è al quarto di finale con Alcaraz del 2022, perso al quinto set dopo aver avuto anche un match point, ndr)”.

Jannik Sinner: un altro step compiuto e una stagione ancora lunga davanti

Se nella parentesi su erba Sinner aveva compiuto un ulteriore step nel suo percorso di costante crescita raggiungendo la prima semifinale in un major in carriera, lo swing estivo sul cemento nordamericano è stato foriero di un altro passo in avanti non di poco conto. È vero, non si è trattato di una affermazione a livello Slam e nemmeno della prima finale in uno dei quattro tornei più importanti del panorama tennistico come si poteva anche legittimamente sperare (ma di certo non pretendere), ma il primo successo in un 1000 rappresenta comunque una tappa fondamentale, obbligatoria per chi punta a imporsi nel circuito. A 22 appena compiuti Jannik è così diventato il terzo italiano più vincente dall’inizio dell’“Era Open”, sia per numero di titoli vinti (ora sono 8 escludendo le Next Gen Finals) che per la loro importanza, e avrà tutto il tempo per raggiungere e superare Fognini e Panatta – rispettivamente a quota 9 e 10.

L’eliminazione agli ottavi di finale a New York costituisce l’altra faccia della medaglia di questa fase della stagione: una delusione, indubbiamente, ma non tale da alterare il bilancio, comunque, più che positivo di questo 2023 e dell’estate nordamericana. Un sorteggio non fortunato ha infatti riservato a Jannik una sfida complicatissima già al quarto turno (Alcaraz, Djokovic e Medvedev hanno avuto, invece, avversari nettamente più comodi in ottavi): Zverev è infatti sempre più vicino ai livelli di gioco che, prima dell’infortunio alla caviglia, lo hanno portato alla seconda posizione del ranking mondiale e a vincere una medaglia d’oro olimpica. La classifica pre-US Open del tedesco (numero 12) era insomma abbastanza bugiarda e una sconfitta con un giocatore di tale qualità va accettata. 

Lo stesso Sinner, nonostante l’evidente amarezza, ha commentato così l’eliminazione: “Mi dispiace molto, fa male, ma sento che la strada intrapresa è quella giusta. Bisogna lavorare e guardare con fiducia al futuro”. Le sconfitte al photo-finish, al termine di maratone da 4-5 ore, fanno parte di questo sport: l’azzurro, per il momento, è in passivo nel bilancio dei match protrattisi fino al quinto set (5 vittorie e 7 sconfitte), soprattutto quando si è trovato di fronte avversari di caratura pari o superiore alla sua, ma il lavoro sugli aspetti fisico-atletici e l’esperienza daranno presto i loro frutti. Fermo restando che quando si ha a che fare con giocatori di tale livello, l’esito non può mai essere scontato. 

Per il 2023, comunque, gli incontri al quinto set sono finiti: i quattro Slam sono andati in archivio, ma la stagione è ancora lunga e ricca di appuntamenti importanti. Jannik ha deciso di saltare l’impegno con la Nazionale per la fase a gironi della Coppa Davis al fine di recuperare energie fisiche e mentali che, a questo punto dell’anno, iniziano a scarseggiare. Rivedremo quindi l’altoatesino in campo nei tornei asiatici (tra cui il 1000 di Shanghai che torna in calendario dopo ben quattro anni), prima di tornare in Europa per il rush finale: dopo l’ultimo Masters 1000 – quello di Bercy – sarà infatti il momento delle ATP Finals di Torino, dove l’azzurro sarà quasi sicuramente della partita (gli mancano pochissimi punti per ottenere la qualificazione matematica). I tifosi italiani lo aspettano e sperano di contare su di lui anche nelle eventuali finali di Davis che si disputeranno a Malaga a fine novembre. Insomma, non mancano le occasioni per arricchire di ciliegine una torta già ottima per i risultati ottenuti fin qui.

ATP 1000 TORONTO

1° T – Bye
2° T – [7] J. Sinner b. M. Berrettini 6-4 6-3
Ottavi d finale – [7] J. Sinner b. A. Murray WO
Quarti di finale – [7] J. Sinner b. G. Monfils 6-4 4-6 6-3
Semifinale – [7] J. Sinner b. [12] T. Paul 6-4 6-4
Finale – [7] J. Sinner b. A. De Minaur 6-4 6-1

ATP 1000 CINCINNATI

1° T – Bye
2° T – [Q] D. Lajovic b. [8] J. Sinner 6-4 7-6 (4)

US OPEN

1° T – [6] J. Sinner b. Y. Hanfmann 6-3 6-1 6-1
2° T – [6] J. Sinner b. L. Sonego 6-4 6-2 6-4
3° T – [6] J. Sinner b. S. Wawrinka 6-3 2-6 6-4 6-2
Ottavi di finale – [12] A. Zverev b. [6] J. Sinner 6-4 3-6 6-2 4-6 6-3

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